In Africa i gioielli più antichi del mondo
Conchiglie forate per monili e collane
ROMA - Quella per i
gioielli è una passione di antichissima data, che risale a
ben 82.000 anni fa. E' questa la datazione degli esemplari scoperti da un gruppo internazionale di scienziati, considerati oggi i più vecchi ornamenti al mondo: una serie di conchiglie forate usate per collane e monili ritrovate in Marocco, che
precedono di almeno 30.000 anni quelli che finora venivano ritenuti i gioielli più antichi, ritrovati in Medio Oriente e in Europa.
Tredici gusci, quasi tutti con un piccolo foro dove passava il filo che li teneva insieme, alcuni con tracce di un pigmento decorativo rosso. Un ritrovamento che getta nuova luce sulle origini dell'uomo moderno: gli ornamenti, insieme all'arte, sono infatti considerati come elementi propri del pensiero simbolico e di una forma di cultura moderna.
"Nelle società umane gli ornamenti comunicano informazioni su coloro che li portano ai membri della stessa società o di altre con cui questa è in contatto. Venivano probabilmente usati anche come oggetto di scambio per stabilire e far perdurare relazioni tra popolazioni distanti fra loro".
Dagli studi è emerso che le conchiglie sono state raccolte già morte sulle spiagge e portate nella grotta, a oltre 40 chilometri di distanza. Non solo: sono state scelte una a una, perforate, colorate. Alcune venivano anche cucite sugli abiti, per abbellirli.
Le conchiglie rinvenute a Taforalt, appartenenti alla specie Nassarius gibbosulus, sono dello stesso tipo di quelle scoperte nei siti paleolitici di Skhul, in Israele, e di Oued Djebbana, in Algeria, e presentano lo stesso tipo di perforazione: una conferma ulteriore, che rafforza l'ipotesi di una loro
diffusione nell'area in epoca preistorica.