Secondo l'astrologia occidentale, il segno dei Gemelli è un segno zodiacale mutevole e d'aria, governato da Mercurio. In questo segno Giove si trova in esilio. È opposto al segno del Sagittario.
Il metallo del segno è il mercurio, le pietre il topazio, l'agata e il quarzo citrino. Le specie vegetali associate ai Gemelli sono il garofano, la lavanda ed il rosmarino.
Le persone con posizioni di rilievo in questo segno zodiacale sono dotate di un'intelligenza brillante e di uno spirito lieve e sono in continuo movimento. Sono considerati i più curiosi, eclettici, ironici e distratti dello zodiaco. La loro doppia personalità può nel contempo portarli a forme di ipocrisia e ambiguità. Eterni bambini, possono far fatica ad instaurare rapporti affettivi profondi e duraturi.
Il sole si trova nel segno dei Gemelli tra il 21 maggio e il 20 giugno.
I Gemelli (in latino Gemini, simbolo ♊) sono una delle costellazioni del cielo settentrionale, attraversata dall'eclittica. Fanno parte, nell'emisfero boreale, del cielo invernale, trovandosi tra il Toro ad ovest e il poco luminoso Cancro ad est, con a nord l'Auriga e la quasi invisibile Lince, e a sud l'Unicorno e il Cane Minore.
La figura della costellazione è facile da rintracciare in cielo, grazie alla coppia di stelle brillanti, che hanno il nome dei due gemelli Diòscuri della mitologia greca: Castore (α), una graziosa stella binaria telescopica (in realtà composta da sei stelle), e Polluce (β), che è più brillante. Le altre stelle sono relativamente deboli (solamente alcune sono visibili da una città), e tracciano i confini di un rettangolo che si estende verso sud-est; l'angolo più meridionale è segnato da Alhena, la terza stella della costellazione per luminosità.
Stelle [modifica]
* Polluce (β Geminorum) è la stella più luminosa; si tratta di una stella di colore arancione di magnitudine 1,16, la diciassettesima più brillante del cielo. Attorno ad essa è stato scoperto un pianeta; la distanza di Polluce è stimata sui 34 anni luce, ed è dunque anche una delle stelle luminose più vicine.
* Castore (α Geminorum) è una stella di colore bianco, famosa per essere in realtà un sistema multiplo costituito da ben sei componenti; ha magnitudine integrata apparente pari a 1,58; la distanza è stimata sui 52 anni luce da noi.
* Alhena (γ Geminorum) è una stella bianca di magnitudine 1,93, ben visibile a nord dell'asterismo del Triangolo invernale; dista 105 anni luce.
* μ Geminorum (Tejat Posterior) è una stella rossa di magnitudine 2,88, spesso usata come riferimento per trovare il cielo l'ammasso M35. Dista da noi 232 anni luce.
* ε Geminorum (Mebsuta) è una stella bianca di magnitudine 3,06; si tratta di una delle stelle più luminose in termini assoluti, con una magnitudine assoluta pari a -4,15. Dista da noi 903 anni luce.
Nel 1930, il pianeta Plutone fu scoperto in questa costellazione, vicino alla stella Wasat
La costellazione dei Gemelli rappresenta i gemelli Castore e Polluce; ai Greci essi erano noti come i Dioscuri, che letteralmente significa «figli di Zeus». I mitologi, però, non furono tutti d'accordo sul fatto che fossero entrambi veramente figli di Zeus, a causa delle insolite circostanze della loro nascita. La loro madre era Leda, Regina di Sparta, alla quale fece un giorno visita Zeus, sottoforma di cigno (rappresentato nella costellazione del Cigno). Quella stessa notte Leda giacque anche con il marito, il Re Tindaro. Entrambe le unioni furono allietate da prole, poiché in seguito Leda diede alla luce quattro bambini. Secondo la versione più comunemente accettata, Polluce ed Elena (la futura famosa Elena di Troia) erano figli di Zeus, e quindi immortali, mentre Castore e Clitennestra erano figli di Tindaro, e quindi erano mortali.
Castore e Polluce crebbero molto legati l'uno all'altro, non litigarono mai né mai agirono senza prima consultarsi. Si diceva che si assomigliassero molto fisicamente e che persino si vestissero allo stesso modo, come spesso fanno i gemelli. Castore fu un famoso cavaliere e guerriero e insegnò a Eracle a tirare di scherma, mentre Polluce fu un campione di pugilato.
Gli inseparabili gemelli si unirono alla spedizione di Giasone e degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro. Le abilità pugilistiche di Polluce tornarono utili quando gli Argonauti approdarono in una regione dell'Asia Minore governata da Amico, un figlio di Poseidone. Amico, lo sbruffone più sbruffone del mondo, non permetteva ai visitatori di andarsene se prima non si battevano con lui in un incontro di pugilato che, invariabilmente lo vedeva vincitore. Si recò sulla spiaggia dove la nave era agli ormeggi e sfidò l'equipaggio a trovare qualcuno che l'affrontasse. Polluce, istigato dall'arroganza di quell'uomo, accettò immediatamente e i due tirarono fuori i guantoni di cuoio. Polluce evitò facilmente gli assalti del suo avversario, come un torero quando si fa di lato per evitare la carica del toro, e atterrò Amico con un colpo alla testa che gli spaccò il cranio.
Durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, dopo che avevano conquistato il vello d'oro, Castore e Polluce furono ancora utili ai loro compagni. Apollonio Rodio racconta brevemente che durante il percorso dalla foce del Rodano alle isole Stoechades (le attuali isole Hyères al largo di Tolone) gli Argonauti si salvarono grazie a Castore e Polluce. Presumibilmente ciò avvenne durante una tempesta, ma lo scrittore non specifica bene le circostanze. Da quell'episodio in poi, dice Apollonio - ed egli ci assicura che ci furono altri viaggi durante i quali i due salvarono gli equipaggi - i gemelli diventarono i protettori dei marinai. Igino sostiene che il potere di salvare i marinai vittime di naufragi fu dato loro da Poseidone, il dio del mare, che anche regalò loro i cavalli bianchi che spesso cavalcarono.
I marinai credevano che durante le bufere in mare i gemelli apparissero sugli alberi delle navi grazie a un fenomeno di elettricità atmosferica conosciuto come fuoco di Sant'Elmo, come descrive Plinio, lo scrittore latino del I secolo d.C., nel suo libro Storia naturale:
« Durante un viaggio le stelle si illuminano su pennoni e su altre parti della nave. Se sono due significano salvezza e predicono la conclusione positiva del viaggio. Per questo motivo vengono chiamate Castore e Polluce, e la gente si rivolge a loro come a dèi per ricevere soccorso in mare. »
Un unico bagliore si chiamava un «Elena» ed era considerato presagio di disastro.
Castore e Polluce si scontrarono con un'altra coppia di gemelli, Ida e Linceo, a proposito di due belle donne. Ida e Linceo (che erano anche membri dell'equipaggio della nave Argo) erano fidanzati con Febe e Ilaria, ma Castore e Polluce gliele rubarono. Ida e Linceo li inseguirono e le due coppie di gemelli si batterono. Castore fu trafitto da una spada sguainata da Linceo, che fu subito ucciso da Polluce. Ida attaccò Polluce ma fu respinto da una folgore di Zeus.
Un'altra storia dice che le due coppie di gemelli si riappacificarono dopo la lite per le due donne, ma vennero alle mani a causa della divisione di certi capi di bestiame che avevano rubato insieme. Comunque siano andate le cose, Polluce pianse il suo fratello morto e chiese a Zeus di concedere a entrambi l'immortalità. Zeus li sistemò insieme in cielo come la costellazione dei Gemelli, dove sono raffigurati abbracciati, inseparabili per l'eternità.
Arato di Soli si riferì alla costellazione semplicemente come ai Gemelli, senza identificarli, ma Eratostene li chiamò Castore e Polluce. Un punto di vista alternativo, riportato da Igino, dice che la costellazione rappresenti Apollo ed Eracle, entrambi figli di Zeus ma non gemelli. Tolomeo sostenne quest'interpretazione; le due stelle che noi conosciamo come Castore e Polluce da lui furono chiamate «la stella di Apollo» e «la stella di Eracle». Questa identificazione non si trova nel famoso Almagesto di Tolomeo, ma in un trattato più oscuro chiamato Tetrabiblos, che parla d'astrologia. Parecchie carte celesti identificano i gemelli con Apello ed Eracle; nell'illustrazione qui riportata, per esempio, un gemello tiene in una mano la lira e nell'altra una freccia, che sono gli attributi di Apollo, mentre l'altro impugna un bastone, l'arma preferita di Eracle.
Le due stelle più brillanti della costellazione si chiamano Castore e Polluce e indicano i punti delle teste dei gemelli. Gli astronomi hanno scoperto che in realtà Castore è un sistema di sei stelle tenute insieme dalla forza di gravità. Polluce è una stella gigante arancione. Differentemente dai gemelli che rappresentano, le stelle Castore e Polluce non sono collegate poiché si trovano a distanze differenti da noi. Eta dei Gemelli si chiama Propus che in greco significa «piede davanti», un nome che fa la sua prima apparizione in Eratostene.
Gemini (双子座のサガ, Futagoza no Saga?), nella traduzione del manga Saga dei Gemelli, è un personaggio dell'anime e manga I Cavalieri dello zodiaco. È un Cavaliere d'oro, appartenente alla costellazione dei Gemelli.
Saga è il Cavaliere d'oro dei Gemelli, custode della terza casa, ed è uno dei personaggi principali della storia dei Cavalieri dello Zodiaco. È greco di origini, alto, con i capelli blu e gli occhi sul verde mare. Oltre che un fratello gemello di nome Kanon, possiede anche all'inizio della storia, una doppia personalità, come a rafforzare la sua appartenenza alla costellazione dei Gemelli. Sul manga viene descritto il suo carattere e la sua storia in maniera più approfondita. Era cavaliere dal carattere buono, gentile e caritatevole e dal corpo perfetto simile ad una statua greca, tanto che era considerato da tutti la reincarnazione di un dio. Amato e rispettato dagli abitanti del Grande Tempio e dagli altri Cavalieri tutti erano certi che sarebbe stato lui il prossimo ad essere insignito della carica di Gran Sacerdote. A quel tempo infatti il Grande Sacerdote Shin, ormai vecchio, doveva scegliere il suo successore tra i 12 Cavalieri d'oro per l'avvicinarsi della prossima Guerra Sacra. Doko, il vecchio maestro dei 5 picchi, aveva il compito di sorvegliare il Sigillo di Atena e non poteva muoversi, mentre gli altri Cavalieri d'oro erano ancora troppo giovani ed immaturi. Soltanto Micene (nel manga Aiolos), Cavaliere d'oro del Sagittario poteva concorrere al titolo, ma anche quest'ultimo dava per scontato che la nomina fosse attribuita a Saga. Rimase infatti sorpreso quando Shin scelse lui al posto di Saga. Il vecchio sacerdote infatti fu l'unico ad intuire che nell'animo di Saga si celava in realtà il male più puro: un vero Demone. Come gli disse suo fratello Kanon:
« Kanon: "Tanti anni abbiamo trascorso insieme e tutti li ho passati a guardarti nell'animo."
Saga: "E cosa hai visto?"
Kanon :"L'angelo sul volto, il demone nel cuore." »
Quando la sua parte oscura prende il sopravvento i capelli di Saga da biondi diventano neri (nell'anime grigi) ed i suoi occhi si tingono di rosso.
Nella prima parte (ossia nella saga del Grande Tempio) della storia il carattere di Saga è quindi sempre contraddistinto da due caratteri completamente opposti: uno che anela il male e l'oscurità più assoluto, l'altro puro e lucente, ma quasi sempre soggiogato dal primo. Questo causa nel cavaliere un profondo dolore e tormento. Nel manga la parte demoniaca lascia il corpo del Cavaliere quando, colpendo lo scudo di Atena, l'energia del colpo viene riflessa. Lo spirito malvagio lascia il corpo sparendo nel cielo. In nessuna delle storie dei Cavalieri viene mai rivelato come sia nato tale spirito malvagio. Il suo cosmo è doppio, infatti il colpo unito dei cavalieri di bronzo provoca un forte shock al lato malvagio che poi abbandonerà Saga. Non è Crono a comandarlo perché il Saga malvagio dice al cavaliere d'oro del Cancro che nessuno può esercitare un controllo su di lui.
Nella saga di Ade (ed anche nel film "La Leggenda dei Cavalieri Scarlatti") Saga è libero dal lato malvagio e quindi non è più un mostro. Nella serie animata, nel capitolo del Grande Tempio è l'unico Cavaliere d'oro a tener testa da solo a tutti e 5 i protagonisti della serie. In Episodio G afferma di essere uno dei pochi ad essere in grado di generare un'energia simile alla distruzione di un universo.
* Quando il suo cuore viene contaminato dal male, i suoi capelli da biondi diventano neri (nell'anime da blu a grigi), e anche le sue pupille assumono il colore della follia.
* In Italia erroneamente fu data alla parte buona di Gemini una voce femminile (prima doppiato da Lisa Mazzotti poi da Maria Grazia Errigo) nonostante non esista nessuna allusione a proposito di una possibile personalità femminile del Cavaliere in tutta l'opera dell'autore. Questo nella saga del grande tempio. Nei flashback successivi, invece, ha una voce maschile.
* Nella traduzione in italiano in una delle ultime puntate del Grande Tempio asserisce di avere un cosmo doppio rispetto a quello degli altri Cavalieri d'oro, anche se non è esplicitato se intende doppio in quanto potenza o doppio perché legato a due personalità diverse.
* Saga nel manga non si considera il "Signore delle Forze Oscure" come nella versione italiana dell'anime, ma il "Salvatore di quest'epoca", il più adatto per proteggere gli uomini dagli dei, dominando su di essi in quanto più forte.